Torsten BRAND

La sera di Lunedì 12 Aprile 2010, a Goettingen in Germania, il grande Torsten BRAND ci lasciava per sempre. Era ricoverato per una banale ernia; ma presto una infezione ha logorato il suo fisico possente, e in poche ore se ne è andato.

Quando Marcus, il 13 mattina, mi ha telefonato per dirmelo, non riuscivo a crederci. Ne ho pianto al telefono, con lui. E mi sono subito preparato per andare da lui, nel suo villaggio, per il suo funerale.

Torsten BRAND e Marcus GROEBER sono i padri di TALKS. Ma la vera mente che ha ideato e guidato lo sviluppo di questo fantastico programma era lui, Torsten. Unico Non Vedente dei due.

Ma come è possibile un evento del genere? Chi, come, quando eventi così brucianti di ingiustizia possono verificarsi?

Aveva solo 47 anni, Torsten, e 4 figli piccoli. Il più grande di 14 anni; la piccolina, unica bimba, solo di 6. E poi di 13, 9 anni. Affidati adesso alla cara Corinne, sua moglie, sperduta e stordita per questo evento terribile e improvviso. Ricordo come ieri quando ha annunciato a tutti, in lista, la nascita della sua prima figlioletta, la piccola Yana; la gioia e la tenerezza che dimostrava il suo annuncio. Ora lei non ha più il suo papà, anche se è troppo piccola per capirlo a fondo. Manca il fiato, le parole si spezzano, il pensiero si confonde, a rifletterci su. Ogni tentativo di trovare una logica a un evento tanto assurdo è destinato miseramente a fallire.

Era un grande amico per me, Torsten. Da quando, pochi nanosecondi dopo aver saputo di TALKS, sono diventato il primo distributore di TALKS al mondo, lui mi prendeva in giro. Mi chiamava "Temperamental Italian", e mi rimproverava per la mia esuberanza tutta latina, che strideva a confronto del suo applomb tutto sassone, tedesco al 100%. A lui devo il mio titolo di "Copyrighter" di TALKS per la lingua Italiana. Grande tecnico, programmatore sopraffino, ma anche manager sagace e attento. Litigavo spesso con lui, sempre affettuosamente però. Ricordo e vi racconto, a rischio di sembrarvi sciocco, quando discutevamo di Scansoft, l'attuale Nuance. Gli sconsigliavo fermamente di vendere il progetto. Gli dicevo "Ma no, perdi tutto, diventi un dipendente, ma chi te lo fa fare?" E lui "Devo comunque dipendere da loro per Eloquence. Non c'è via d'uscita. E Mobile Speak incalza. Loro sono 40, noi siamo solo in due. Rischiamo si di perdere tutto, se non faccio niente. Pazienza..." Chissà: in fondo forse sentiva quale terribile destino lo attendeva. E se non lo avesse fatto? Se avesse seguito il mio consiglio? Mi vengono i brividi solo a pensarci, adesso, alla luce di quanto è successo!

Avevi ragione tu, amico mio. Grazie a te, alla tua intelligenza a fronte della quale mi sento un sempliciotto, il tuo progetto TALKS ti sopravviverà. Nuance lo ha solennemente promesso, in tua memoria e in tuo onore.

Un giorno, eravamo a Birmingham al "Sight Village", non ricordo in quale anno. Mi disse, in un momento di improvvisa confidenza, dopo un lungo silenzio carico di riflessione: "Sai Nunzio, sono contento di essere cieco. Altrimenti, non avrei avuto la possibilità di sviluppare questo progetto, di cui sono molto orgoglioso".

Era diventato cieco all'età di 14 anni, Torsten; quando frequentava ancora le scuole medie. Non chiedo mai il perchè, ma in quel caso e data la grande confidenza ed amicizia che avevo con lui, gli chiesi come mai. Mi rispose "a disease..." quasi per tagliar corto. Cioè "una malattia..." e nient'altro. Era discreto, riservato, scevro da autocommiserazione, e non parlava mai di se stesso.

Un'altra volta, a Milano, chiacchieravamo di TALKS e dei soldoni che avremmo guadagnato. Io gli dicevo "Ehi, se continua così mi compro la Ferrari" (Scherzavamo molto su Ferrari e Mercedez...ricordate l'episodio di sottrazione dei segreti Ferrari da parte di Mercedez?). E lui rispose, di rimando: "Certo. Ma se tu ti compri la Ferrari, io mi compro un Jumbo Jet!"

A Milano è venuto alcune volte. Ed io, da buon Siciliano, una di queste volte lo avevo portato in un bar, appunto, siciliano, per offrirgli una colazione molto "speciale": col cappuccino, che tutti adorano in Germania e nel mondo; Non una novità per lui. Ma con l'accompagnamento di una brioche farcita di crema di ricotta. Una delizia siciliana assolutamente nuova per lui, e forse anche per molti di voi. Ebbene, ne ha divorate due una dietro l'altra, Torsten, leccandosi poi golosamente i baffi.

Vorrei tanto averti ancora qui con me, amico mio. Portarti ancora in quel bar...

Era un omone di due metri e più, Torsten. Grosso in proporzione. Una forza della natura. Eppure era gentilissimo, cortese, corretto, quasi timido, benchè determinato nelle decisioni. Dotato di una intelligenza superiore, sorprendente, sconvolgente direi. Litigavamo spesso, dicevo, affettuosamente. Ho tonnellate di E-Mail scambiate con lui, che accuratamente conservo...

Litigavamo, ma avevi ragione sempre tu. E adesso mi manchi terribilmente... e sono certo mancherai a tutti noi Talksiani. In Italia e nel mondo intero. E TALKS continuerà nel tuo nome, in tuo onore, affidato alle mani abilissime di Marcus, e alla organizzazione di una grande azienda, la Nuance.

Non ti dimenticherò mai, Torsten, amico mio. Non ti dimenticheremo mai, qui in Italia. Riposa tranquillo nel cimitero del villaggio in cui vivevi, dal nome impossibile (Knesebeck), ma dalla natura perfetta, nella pace e nel silenzio. Provo quasi una punta di invidia, se penso a te...

Un abbraccio a te, ed alla tua famiglia. Un abbraccio anche al grande Marcus, ed alla Nuance che si è impegnata a portare avanti TALKS senza esitazioni. Un abbraccio da parte mia e di tutti noi TALKSIANI, qui in Italia.